Descrizione
Il 1° dicembre a Villalvernia è sempre un giorno particolare, segnato da un sentimento di tristezza: è il giorno in cui cade l’anniversario del tragico bombardamento del 1944, che distrusse buona parte del paese e costò la vita più di cento persone, circa il dieci per cento della popolazione, una percentuale che è tra le più alte tra tutti i luoghi che furono oggetto di attacchi aerei in Italia da parte degli alleati durante la seconda guerra mondiale.
Anche ora che sono passati ottantuno anni da quella tragedia, molta acqua è (come si usa dire) passata sotto i ponti, e solo pochi, allora bambini ricordano il terrore delle bombe, la distruzione delle case e la tragica fine di un parente o di un compagno di scuola, la memoria di quel giorno non si è spenta tra le persone di Villalvernia, una memoria che unisce idealmente il paese di oggi a quello, tanto diverso, del 1944.
La cerimonia, seguendo una tradizione che si è via via consolidata con qualche piccolo ritocco nel corso degli anni, ha avuto inizio con la celebrazione della messa in suffragio dei caduti, in quella stessa chiesa, non toccata dalle bombe, in cui le loro salme furono allineate. Ha presieduto la celebrazione il Vicario generale del Vescovo, che essendo impossibilitato a partecipare, ha comunque inviato il suo saluto esprimendo la propria vicinanza ai villalverniesi.
Alla stessa hanno partecipato, oltre ad alcuni sacerdoti della Diocesi tortonese, particolarmente legati a Villalvernia, un gruppo di membri della congregazione di San Luigi Orione, idealmente legati ai loro confratelli che il giorno del bombardamento furono tra i primi a portare soccorso ai feriti, nonché alcuni membri della congregazione degli Oblati di San Giuseppe, guidati dal Parroco del paese, che hanno anche ricordato il venticinquesimo anniversario della canonizzazione del loro fondatore, San Giuseppe Marello.
Come da tradizione erano inoltre presenti le Autorità civili, costituite dai rappresentanti della Provincia, dal Sindaco e dai membri del Consiglio comunale di Villalvernia, e da molti Sindaci dei comuni vicini, nonché le Autorità militari costituite dai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri. A questi si sono aggiunti, con i loro stendardi i rappresentanti delle associazioni di volontariato, in primis la Croce Verde villalverniese e quelli delle associazioni degli ex combattenti.
Un presenza particolarmente significativa durante la cerimonia, che rappresenta un modo di cercare di legare il passato e il futuro, è stata quella degli alunni della scuola primaria, guidati dalle maestre, e proprio questi alunni hanno avuto il compito toccante di leggere uno per uno di nomi delle centocinque vittime di quel triste giorno. L’importanza della loro partecipazione è stata sottolineata sia nel discorso del Vicario vescovile che in quello del Sindaco di Villalvernia.
Il Vicario inoltre ha ribadito l’importanza di portare avanti il ricordo di coloro che quel giorno persero la vita, come ad esempio don Pierino Bonaventura, caduto mentre cercava di soccorrere i feriti, e a quale è stata dedicata una piazza del paese, ed ha invitato tutti a promuovere una cultura profonda della pace per evitare il ripetersi di eventi tragici come il bombardamento di Villalvernia.
Il Sindaco di Villalvernia, dopo avere anch’egli ricordato i caduti, e dopo avere sottolineato l’importanza di imparare dalla storia e dagli errori del passato affinché il futuro sia migliore, rivolgendosi ai bambini li ha invitati a diventare nella loro vita adulta degli operatori di pace, e a portare il loro personale contributo per fare in modo che le guerre che ancora oggi flagellano molti Paesi si riducano il più possibile.
Al termine della messa, i partecipanti si sono diretti in corteo al cimitero, dove, con gli onori militari, è stata deposta una corona di alloro ai piedi della lapide posta all’ingresso, realizzata lo scorso anno in occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia, che riporta i nomi dei caduti con l’indicazione della età di ciascuno.
Anche quest’anno il 1° dicembre è stato per Villalvernia un giorno particolare, ma questo è forse il frutto più importante delle tradizioni, oggi così spesso svilite e criticate: la loro capacità di rendere sempre attuale quanto successo in passato in modo da farne tesoro in vista del futuro, e in questo sta tutta l’importanza di celebrazioni come quella che si è svolta lo scorso lunedì.
Anche ora che sono passati ottantuno anni da quella tragedia, molta acqua è (come si usa dire) passata sotto i ponti, e solo pochi, allora bambini ricordano il terrore delle bombe, la distruzione delle case e la tragica fine di un parente o di un compagno di scuola, la memoria di quel giorno non si è spenta tra le persone di Villalvernia, una memoria che unisce idealmente il paese di oggi a quello, tanto diverso, del 1944.
La cerimonia, seguendo una tradizione che si è via via consolidata con qualche piccolo ritocco nel corso degli anni, ha avuto inizio con la celebrazione della messa in suffragio dei caduti, in quella stessa chiesa, non toccata dalle bombe, in cui le loro salme furono allineate. Ha presieduto la celebrazione il Vicario generale del Vescovo, che essendo impossibilitato a partecipare, ha comunque inviato il suo saluto esprimendo la propria vicinanza ai villalverniesi.
Alla stessa hanno partecipato, oltre ad alcuni sacerdoti della Diocesi tortonese, particolarmente legati a Villalvernia, un gruppo di membri della congregazione di San Luigi Orione, idealmente legati ai loro confratelli che il giorno del bombardamento furono tra i primi a portare soccorso ai feriti, nonché alcuni membri della congregazione degli Oblati di San Giuseppe, guidati dal Parroco del paese, che hanno anche ricordato il venticinquesimo anniversario della canonizzazione del loro fondatore, San Giuseppe Marello.
Come da tradizione erano inoltre presenti le Autorità civili, costituite dai rappresentanti della Provincia, dal Sindaco e dai membri del Consiglio comunale di Villalvernia, e da molti Sindaci dei comuni vicini, nonché le Autorità militari costituite dai rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri. A questi si sono aggiunti, con i loro stendardi i rappresentanti delle associazioni di volontariato, in primis la Croce Verde villalverniese e quelli delle associazioni degli ex combattenti.
Un presenza particolarmente significativa durante la cerimonia, che rappresenta un modo di cercare di legare il passato e il futuro, è stata quella degli alunni della scuola primaria, guidati dalle maestre, e proprio questi alunni hanno avuto il compito toccante di leggere uno per uno di nomi delle centocinque vittime di quel triste giorno. L’importanza della loro partecipazione è stata sottolineata sia nel discorso del Vicario vescovile che in quello del Sindaco di Villalvernia.
Il Vicario inoltre ha ribadito l’importanza di portare avanti il ricordo di coloro che quel giorno persero la vita, come ad esempio don Pierino Bonaventura, caduto mentre cercava di soccorrere i feriti, e a quale è stata dedicata una piazza del paese, ed ha invitato tutti a promuovere una cultura profonda della pace per evitare il ripetersi di eventi tragici come il bombardamento di Villalvernia.
Il Sindaco di Villalvernia, dopo avere anch’egli ricordato i caduti, e dopo avere sottolineato l’importanza di imparare dalla storia e dagli errori del passato affinché il futuro sia migliore, rivolgendosi ai bambini li ha invitati a diventare nella loro vita adulta degli operatori di pace, e a portare il loro personale contributo per fare in modo che le guerre che ancora oggi flagellano molti Paesi si riducano il più possibile.
Al termine della messa, i partecipanti si sono diretti in corteo al cimitero, dove, con gli onori militari, è stata deposta una corona di alloro ai piedi della lapide posta all’ingresso, realizzata lo scorso anno in occasione dell’ottantesimo anniversario della tragedia, che riporta i nomi dei caduti con l’indicazione della età di ciascuno.
Anche quest’anno il 1° dicembre è stato per Villalvernia un giorno particolare, ma questo è forse il frutto più importante delle tradizioni, oggi così spesso svilite e criticate: la loro capacità di rendere sempre attuale quanto successo in passato in modo da farne tesoro in vista del futuro, e in questo sta tutta l’importanza di celebrazioni come quella che si è svolta lo scorso lunedì.
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Ultimo aggiornamento pagina: 03/12/2025 11:19:00