Descrizione

Giuseppe Passalacqua
Nacque a Torino il 9 dicembre 1794 e morì in combattimento a Novara il 23 marzo 1849.
In giovane età, nel 1814, iniziò la carriera militare come sottotenente di fanteria. Fu dapprima nel reggimento provinciale di Tortona, poi in quello di Torino, partecipando con questo ultimo alla campagna contro la Francia nel 1815. L'anno dopo ebbe la promozione a luogotenente provinciale nelle brigata "Granatieri Guardie", nella quale conseguì la promozione a capitano nel 1821 ed a maggiore nel 1832.
Con la promozione a tenente colonnello nel 1837 passò al 10° reggimento fanteria.
Due anni dopo, promosso colonnello, fu addetto al Ministero della Guerra e solo per un breve periodo di tempo tenne il comando del 13° fanteria della brigata "Pinerolo".
Nel febbraio 1848 fu nominato maggior generale ed all'inizio delle ostilità contro l'Austria fu inviato a Milano, già insorta contro gli Asburgo, per concludere accordi col Governo provvisorio circa l'impiego della colonna del generale Bes, che aveva varcato il confine sardo e marciava verso la capitale lombarda.
Il 2 aprile 1848 assunse il comando della brigata "Casale" (11° e 12° reggimento fanteria) e la guidò brillantemente in tutta la campagna. Nel combattimento di Santa Lucia il 6 maggio guadagnò una medaglia d'argento al valore. Nel novembre dello stesso anno ebbe il comando della brigata "Piemonte " (3° e 4° reggimento fanteria).
Nella campagna del 1849, sempre al comando della brigata "Piemonte", passò a far parte, con la brigata "Pinerolo ", della 4a divisione. Il mattino del 23 marzo le forze piemontesi che si componevano di 5 divisioni di fanteria, 36 squadroni di cavalleria e 15 batterie, furono schierate con tre divisioni in prima linea e due di riserva, tra l'Agogna e il Terdoppio.
La 4a divisione, che faceva parte della riserva, ricevette l'ordine, verso le ore 3 pomeridiane, di portarsi innanzi col compito di sostenere la 3a divisione che, per la pressione nemica, aveva cominciato a cedere.
Il 3° reggimento della brigata "Piemonte", guidato dallo stesso generale Passalacqua, che vi si era posto alla testa, avanzò arditamente e attaccò con molto impeto gli Austriaci respingendoli dalla Bicocca ed incalzandoli fino a Castellazzo.
Ma mentre così coraggiosamente procedeva nel combattimento, animando con la parola e con l'esempio i propri soldati, il prode generale Passalacqua cadde colpito a morte da una palla di fucile al capo.
Alla sua memoria fu concessa con regio decreto 13 luglio 1849 la medaglia d'oro al valore "per essersi distinto durante la battaglia di Novara".
Il 13 luglio 1849 il Passalacqua era insignito di medaglia d'argento al valor militare, con la seguente motivazione: "Morto sul campo di battaglia alla testa della sua brigata". Nel 1925, il volume "Le medaglie d'Oro al valor militare" cita il gen. Passalacqua come decorato al valore con medaglia d'oro.
Purtroppo, nessuno è riuscito a recuperare l'eventuale provvedimento che trasformo la medaglia d'argento di Giuseppe Passalacqua in medaglia d'oro.
Ad ogni buon conto, dal 1925 in poi, del marchese Passalacqua si parla come di una medaglia d'oro. Oltre che a Tortona, il marchese di Villalvernia è figura onorata anche a Novara, dove gli fu intitolata una caserma e dove gli fu dedicato un artistico medaglione scolpito, opera del Dioguardi, inaugurato nel 1894.
E' sepolto nella chiesetta del Castello di Villalvernia, Sacrario dei Decorati al V.M. della Provincia. Inoltre, è la prima Medaglia d'Oro al V.M. delle Quattro Guerre per l'Indipendenza e l'Unità d'Italia.
Da tempo, il generale Passalacqua riposa nella cripta della chiesetta posta nella parte alta di Villalvernia, presso i suoi antichi possedimenti.

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